TRATTATO DI MAASTRICHT


Il Trattato di Maastricht è un trattato europeo famoso solo per il nome e poco per i contenuti, seppur decisivi per il nostro presente. E' stato firmato nel 1992 dai dodici paesi membri al tempo dell'Unione Europea; in generale fissa le regole politiche e i parametri economici necessari per l'ingresso dei vari Stati aderenti nella suddetta Unione.
I firmatari italiani sono stati Giulio Andreotti come Presidente del Consiglio, il Ministro degli Esteri Gianni de Michelis (Membro dell’Aspen Institute) e il Ministro del Tesoro Guido Carli (già governatore di Bankitalia). 

Firmando questo trattato l’autonomia delle banche centrali stava entrando in tutti gli ordinamenti giuridici dell’Unione Europea (per l'articolo 107) e gli Stati aderenti rinunciano alla sovranità monetaria nazionale per trasferirla alla B.C.E. (con l’articolo 105). L’autonomia della Banca Centrale si è perfezionata inoltre con la legge 7.2.1992 numero 82 varata da Guido Carli, che ha attribuito alla Banca d’Italia la facoltà di variare il tasso ufficiale di sconto senza chiedere più il parere del ministero del Tesoro, il governo italiano diventa cosi' completamente estraneo alla politica monetaria della Banca d'Italia.
Inoltre dall'articolo 157 "I membri della Commissione Europea non sollecitano nè accettano istruzioni da alcun Governo o organismo" e dal 145 "le deliberazioni prese dagli organi di comando sono esecutive"; si deduce che i veri poteri sono nelle mani della Commissione Europea, formata da poche persone, e il Parlamento Europeo eletto dai cittadini non ha nessun peso decisionale.

Il trattato di Maastricht che, contrariamente a qualsiasi altro patto internazionale fissa una durata illimitata ai propri accordi, si dimentica subito della "fratellanza europea" se il tuo conto va in rosso; infatti se Paese in difficoltà economica non ce l'ha fatta a stare dentro un parametro, le attente sentinelle di Bruxelles gli danno un'altissima multa oppure, se non è la prima volta, anche l'espulsione dall'Unione. Più o meno come fa l'usuraio che alza gli  interessi al debitore che non è riuscito a pagare. Inoltre l'insieme delle norme che regolano i vari ambiti intitolati alla «Coesione economica e sociale» o alla «Ricerca e sviluppo tecnologico» sono tali da giustificare stagnazione, recessione, morte delle industrie e infine di qualsiasi volontà di sviluppo da parte degli operatori.
La verità è che il trattato è stato pensato e messo in atto con assolutezza dittatoriale da economisti e banchieri, ignorando completamente la sovranità nazionale dei popoli europei, compreso quello italiano.

Art. 105: Nell'esercizio dei poteri e nell'assolvimento dei compiti e dei doveri loro attribuiti dal presente trattato e dallo Statuto del SEBC, né la BCE né una Banca centrale nazionale né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni o dagli organi comunitari, dai Governi degli Stati membri né da qualsiasi altro organismo. Le istituzioni e gli organi comunitari nonché i Governi degli Stati membri si impegnano a rispettare questo principio e a non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali della BCE o delle Banche centrali nazionali nell'assolvimento dei loro compiti.  

Art. 107:  1.La BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote all'interno della Comunità. La BCE e le Banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla BCE e dalle Banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nella Comunità.
2.Gli Stati membri possono coniare monete metalliche con l'approvazione delle BCE per quanto riguarda il volume del conio.